«Anche solo a pensarci fa un certo effetto ma sabato scorso, mentre in molte città italiane la manifestazione “E questo è il fiore” vedeva scendere in piazza migliaia di persone sotto sigle diverse ma unite contro i crescenti episodi di violenza e odio di stampo fascista, a Sesto Fiorentino a scendere in piazza era Forza Nuova con il suo gazebo. Proprio per questo ci tengo a rivolgere un appello a tutte le forze politiche e sociali attive a Sesto Fiorentino che hanno l’antifascismo tra i propri valori fondanti affinché facciano fronte comune per combattere questa battaglia. Una battaglia che, mi preme sottolinearlo, è prima di tutto culturale», afferma Marco Calzolari, Consigliere comunale del Pd.
«Ci tengo a chiarire», continua Calzolari, «come con questo appello non sia assolutamente mia intenzione fare alcun tipo di polemica ma, anzi, il mio obiettivo sia quello di porre l’attenzione su un fenomeno molto preoccupante. A maggior ragione dal momento in cui nel Consiglio comunale del 28 settembre scorso quasi tutte le forze politiche (con la sola eccezione del M5S) hanno votato a favore di un Ordine del Giorno presentato dalla Giunta in cui si impegnavano il Sindaco e la Giunta stessa a modificare i regolamenti comunali per impedire l’utilizzo di spazi pubblici a tutte le organizzazioni neofasciste e xenofobe. E non è certo un segreto che Forza Nuova rientri tra esse, come dimostrato anche pochi giorni fa dall’azione intimidatoria di alcuni loro militanti sotto la redazione de l’Espresso e di Repubblica».
«Credo che l’episodio di sabato scorso debba rappresentare un importante spunto di riflessione affinché gli intenti senz’altro positivi presenti in quell’Ordine del Giorno trovino al più presto le forme e le modalità per essere attuati. E sono fermamente convinto che questo obiettivo, e in generale la battaglia contro le forze di stampo chiaramente fascista, debba essere perseguito cercando la strada dell’unità di tutte le associazioni preoccupate dai troppi episodi di odio che si stanno susseguendo in Italia e non solo. In tal senso ci tengo a dire che, così come abbiamo convintamente approvato l’OdG presentato dalla Giunta, come Partito Democratico siamo e saremo sempre disponibili a portare il nostro contributo alla riflessione con spirito costruttivo e mai polemico o divisivo», prosegue Calzolari.
«Certo, la storia della nostra città ci mostra chiaramente come Sesto Fiorentino sia sempre stata dalla parte giusta della storia», conclude Calzolari, «ma sono convinto che commettiamo tutti un grande errore se pensiamo che Sesto sia immune dal proliferare di questi movimenti. Non possiamo permetterci di dimenticare come, a Firenze, esattamente 6 anni fa un rigurgito fascista uccideva Samb Modou e Diop Mor».
Mercato rionale Colonnata, Adamo (PD Sesto): “A quasi un anno dalla presentazione della mozione sul mercato rionale di Colonnata, votata all’unanimità da tutto il consiglio, ancora non si hanno notizie sui tempi con cui l’amministrazione pensa di riportare un evento importante per uno dei quartieri storici della nostra città” ha dichiarato il Consigliere Comunale del PD, Michele Adamo.
“Fin da subito come Partito Democratico ci siamo impegnati per riuscire a ridare vita ai quartieri di Sesto Fiorentino partendo proprio da Colonnata. Il 23 Febbraio abbiamo presentato una mozione con la richiesta di un mercato Rionale a frequenza almeno mensile, mozione accolta in maniera positiva sia dal Consiglio Comunale che dalla giunta. Dopo mesi di silenzio il 12 ottobre abbiamo presentato una interrogazione per conoscere i tempi di attuazione dell’impegno preso dal Sindaco Falchi e dall’amministrazione. L’assessore Becattini, incalzato, ci ha promesso che, testuali parole, ‘entro la fine dell’anno si fará qualche prova e poi si deciderà il da farsi’” Ha continuato Adamo.
“Siamo oramai arrivati alla fine dell’anno e ancora non si è visto nessun mercato sperimentale. Cominciamo a credere di aver sbagliato a riporre fiducia nelle promesse fatte in Consiglio dall’assessore Becattini.” ha concluso Adamo
Gruppo Consiliare PD Sesto Fiorentino
Palazzo Pretorio, Zambini (Pd Sesto): “Proposto un avvio di percorso per la riapertura, ma Falchi non ci sente. Senza un assessore alla cultura e Montanari impegnato a coltivare ambizioni nazionali per Sesto è un problema”
“Su Palazzo Pretorio non si muove foglia, l’unica cosa che si muove sono quei teli strappati e sporchi che sventolano, ancora oggi, davanti alla facciata quattrocentesca. Per questo nello scorso Consiglio comunale ho presentato una mozione che incardinava un percorso realistico da fare, ma Falchi e la sua maggioranza hanno rinviato tutto a data da destinarsi” ha dichiarato il capogruppo del Pd, Lorenzo Zambini.
“Sarebbe stato un primo passo verso la riapertura, ho proposto un percorso in tre punti. Il primo da fare subito, togliere quei teli fatiscenti e ricoprire il ponteggio in tubi innocenti davanti a Palazzo Pretorio con dei teli graficizzati raffiguranti l’immagine del Palazzo accompagnato da una descrizione storica. Ridiamo subito decoro e dignità a quel luogo. Secondo, avviare immediatamente un concorso di idee sullo storico palazzo e sugli altri contenitori culturali di proprietà del Comune, partendo dalla base di quanto raccolto dal percorso di partecipazione del 2015. Terzo, iniziare e concludere nel 2018 la progettazione esecutiva del restauro complessivo del Palazzo, visto che sono già previsti in bilancio 560.000 euro su questo capitolo. Il Sindaco Falchi, i gruppi di Sinistra Italiana e Per Sesto non ne hanno voluto sapere, proposta bocciata. Sembrava la celebrazione del funerale di Palazzo Pretorio” ha continuato Zambini.
“Dopo la Lucciola, questa è la certificazione che anche su Palazzo Pretorio non c’è una idea, né un percorso. Falchi, dopo un anno e mezzo di amministrazione, continua ad andare avanti con presupposti vaghi, rimandando tutto a data da destinarsi. So bene che Palazzo Pretorio non si riapre in un giorno, ma senza energie e idee gli immobili chiusi di proprietà del Comune rimarranno chiusi e senza un futuro” ha ribadito Il capogruppo Pd.
“A Sesto Fiorentino si sente la mancanza di un assessore alla cultura. Inoltre, il consigliere culturale del Sindaco Falchi, Tomaso Montanari, è completamente assente dalle questioni del sistema culturale sestese, capisco le sue ambizioni nazionali, ma Sesto non può aspettare” ha concluso Zambini.
Il Partito Democratico di Sesto Fiorentino condivide e fa proprio il documento sottoscritto nel mese di febbraio scorso anche dai Presidenti del Circolo Rinascita che si sono succeduti.
In particolare, di tale documento, si sottolinea che il patrimonio immobiliare oggi amministrato a Sesto Fiorentino dalla Fondazione ex DS costituisce un “tesoro” scaturito dai sacrifici, dall’impegno e dalla capacità di gestione di intere generazioni di iscritti, di militanti e di dirigenti della sinistra sestese che sono i veri proprietari di questi beni. Tali beni possono continuare ad esistere ed essere utilizzati per le finalità originarie solo se si rimane fedeli ai principi ispiratori.
Con la nascita del Partito Democratico, nel 2007, l’assemblea degli iscritti dei Democratici di Sinistra, eredi del patrimonio del P.C.I. a Sesto, decise di tutelare l’esistenza e la gestione di questo patrimonio con la creazione di una Fondazione che aveva ed ha l’obiettivo di mantenere e sviluppare il patrimonio acquisito. In realtà, la Fondazione non è purtroppo in grado oggi di mantenere e di sviluppare il patrimonio accumulato nel corso di decenni, come dimostrato in anni recenti con la vendita dell’attività della Libreria Rinascita e la ventilata volontà di ulteriori alienazioni.
Di questa situazione il Partito Democratico è fortemente preoccupato in considerazione del fatto che gli attuali canoni di locazione che reggono il mantenimento del patrimonio della Fondazione non sono più sostenibili dalle realtà coinvolte. In tal senso, il Partito Democratico è disposto a mettere in gioco, con le necessarie garanzie sul futuro della gestione del patrimonio, le risorse economiche e le energie umane atte a salvare questi beni, affinché questi possano costituire anche per il futuro un volano economico per tutta la sinistra politica e sociale sestese.
Per queste finalità il Partito Democratico è disposto a riunirsi intorno ad un tavolo con la Fondazione ed il Circolo Rinascita per trovare insieme una soluzione definitiva ai problemi aperti e salvare i luoghi storici della politica e della socialità sestese rappresentati dalla sede del P.D. e dal Circolo Rinascita.
Sesto Fiorentino, 30 novembre 2017
Il Partito Democratico di Sesto Fiorentino
Dopo tanto tempo oggi una bella notizia per la Richard Ginori e per tutta Sesto Fiorentino. Il ministero dei beni culturali ha comprato il Museo Ginori della Manifattura di Doccia. Il Ministro Dario Franceschini ha mantenuto la promessa.
“Abbiamo sempre sostenuto che fabbrica e museo dovessero essere rilanciati una accanto all’altro. Lavoro e cultura, identità e territorio, una ricchezza che va tenuta tutta insieme. Con questa convinzione lo scorso febbraio, nel silenzio generale, Il Partito Democratico di Sesto insieme a tutto il gruppo consiliare ha scritto al ministro Franceschini per chiedere l’acquisizione del Museo di Doccia da parte dello Stato. In questi mesi abbiamo seguito costantemente la vicenda e sapevamo che sarebbe stato di parola. Oggi siamo contenti che anche questa azione possa essere servita ad andare nella direzione giusta per ottenere una bella vittoria per Sesto e per tutto il patrimonio culturale italiano. Ora si deve sbloccare urgentemente la partita dei terreni e il rilancio dell’azienda, il tempo è scaduto. Non c’è più tempo da perdere, è necessario dare a fabbrica e museo un futuro degno della loro storia” ha dichiarato il capogruppo Pd Lorenzo Zambini.
“I lavoratori della Ginori sono mesi che stanno facendo fortissimi sacrifici spendendosi con generosità e iniziative. Scioperi, occupazioni, sit-in, flash mob. La situazione si è prolungata indecentemente. Ora, che sul Museo un passo importante e significativo è stato fatto, è urgente la chiusura della trattativa per l’acquisizione dei terreni e il rilancio della Richard Ginori con un piano industriale che l’azienda deve mettere in campo” ha concluso il segretario Pd Sesto Fiorentino Stefano Gennai.
“Vedere Palazzo Pretorio lasciato in queste condizioni di degrado è indecente. Da giorni i teli di copertura della struttura in tubi innocenti sono sporchi, strappati, annodati e svolazzanti in Piazza Ginori. La cultura, la storia, i luoghi di una città meritano attenzione, cura e rispetto. Stiamo parlando del palazzo pubblico più antico della città, chiedo al Sindaco di intervenire subito per ripristinare una situazione di decoro” ha dichiarato il capogruppo Zambini.
“Tomaso Montanari, il Consigliere del Sindaco Falchi alle politiche culturali del Comune di Sesto, è sempre sui giornali e in televisione a fare sermoni a tizio e a caio su come dovrebbe essere gestito il patrimonio culturale italiano. Ecco, inizi a impegnarsi con la città di Sesto, si interessi alla cura e al decoro di Palazzo Pretorio e della sua facciata quattrocentesca” ha continuato Zambini.
“Sono anni ormai che lo dico in tutte le lingue, Palazzo Pretorio va recuperato, valorizzato e restituito alla città con nuove funzioni proiettate al futuro. La risposta del Sindaco Falchi è il silenzio assoluto. È passato un anno e mezzo da quando Falchi è Sindaco, non solo non c’è un progetto di riapertura, ma non c’è neppure lo sforzo minimo per tenerlo decorosamente e rispettarlo nella sua dignità di edificio storico” ha concluso Zambini.
I questionari distribuiti dal Circolo del PD Fabrizio Biagi in occasione dell’iniziativa “Dillo al Pd”, per la rilevazione di come i cittadini di Quinto percepiscono il loro Quartiere, hanno restituito giudizi non troppo lusinghieri.
Sono state 104 le schede raccolte da cui, oltre ai giudizi, è stato possibile ricavare alcune richieste riguardanti la manutenzione di strade, marciapiedi ed aree verdi, la viabilità, la vivibilità nonché il maggior bisogno di sicurezza.
Ed è proprio “la Sicurezza” il tema più sentito: infatti oltre il 40% ha ritenuto che sarebbe necessario aumentare la sorveglianza nel Quartiere, a partire da quella della Polizia Municipale, per evitare furti negli appartamenti, scippi, tentativi di truffa e danni alle autovetture parcheggiate.
L’altro tema più sentito è quello del “Degrado urbano”, causato sia dall’abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni genere, sia dalla scarsa manutenzione delle aree verdi pubbliche.
Sono poi state evidenziate delle carenze relative alle aree per cani, alla insufficienza di parcheggi, nonché alla scarsità di attività culturali.
Proprio riguardo alle attività culturali è stata segnalata una gestione non adeguata dei reperti etruschi e romani presenti a Quinto: si denuncia l’effettuazione sporadica di visite guidate poco pubblicizzate rivolte quasi unicamente alla Tomba della Montagnola, a discapito degli altri siti de La Mula, di Palastreto e di Castellina.
Si ringraziano pubblicamente gli abitanti di Quinto che hanno compilato il questionario perché riteniamo che il coinvolgimento reale ed effettivo dei cittadini sulla qualità della vita nel Quartiere sia lo strumento principale per pianificare le future scelte politiche, per valutare i servizi offerti e per migliorare il rapporto di scambio e trasparenza fra i cittadini e la politica.
Inoltre, dopo questa prima positiva esperienza a Quinto, è intenzione del PD sestese riproporre questo tipo di consultazione su tutto il territorio comunale.
Sesto Fiorentino, 13 novembre 2017
Il Coordinatore del Circolo Pd Fabrizio Biagi
Massimo Labanca
“Sulla questione di non fare l’avviso pubblico per i buoni scuola in tre giorni siamo passati dall’ass. Bicchi che incolpava i propri uffici del Comune di non essere in grado di svolgere la pratica al capogruppo di Sinistra Italiana, Jacopo Madau che invece sostiene che la scelta è politica. Affermazioni che dicono tutto e il suo contrario. Siamo davanti a una maggioranza che si muove tra caos e improvvisazione. A Sesto mai vista tanta superficialità, viene da rimpiangere il Commissario Garufi che almeno lui i cittadini sestesi li tutelava e non scaricava le colpe sugli uffici comunali. Inoltre ieri in Consiglio comunale su questa questione abbiamo registrato il silenzio imbarazzante o imbarazzato del Sindaco Falchi sulla vicenda” afferma Lorenzo Zambini, capogruppo Pd.
“Madau sostiene – dice la consigliera Sara Martini – che in questo modo Sesto Fiorentino sceglie di non finanziare le paritarie. Le cose non stanno così. I fondi non sono stanziati dal Comune ma dalla Regione. Per cui non è che Sesto Fiorentino sceglie di non finanziare ma piuttosto sceglie di discriminare, impedendo che queste risorse arrivino sul nostro territorio. Non pubblicando l’Avviso, non sappiamo neanche quante famiglie sestesi ne avrebbero potuto beneficiare per questo anno scolastico. E comunque sarebbero state solo famiglie con un ISEE sotto i 30.000 euro, non in assoluto tutte quelle che frequentano le paritarie”.
“Inoltre il Capogruppo di Sinistra Italia sostiene che l’offerta di scuole materne statali a Sesto Fiorentino soddisfa da sola la domanda delle famiglie. Tutto questo è imbarazzante, consigliamo Madau di studiare e rivedere le proprie fonti. Dove ha preso i numeri il capogruppo del primo partito della maggioranza in Consiglio comunale? Sa per caso dirci dove sono 234 posti nel pubblico per i 234 bambini che quest’anno a Sesto frequentano le quattro scuole d’infanzia paritarie? Su 1200 bambini iscritti quest’anno alla scuola dell’infanzia a Sesto, 966 frequentano la pubblica e 234 la paritaria. Su 48 sezioni in tutto, 9 sezioni infanzia sono nelle paritarie. O forse per Madau queste sezioni non esistono? Non esistono questi 234 bambine e bambini?” conclude Martini.
“Ieri sera abbiamo assistito all’incontro con il Sindaco Falchi organizzato dall’Associazione Antico Borgo di Querceto. Facciamo i complimenti all’organizzazione per la serietà e per come hanno costruito la serata. Un grande lavoro di documentazione e di raccolta dei tanti problemi che coinvolgono la nostra zona, mettendo in campo proposte e soluzioni. La questione delle questioni è che Querceto è stato lasciato solo a se stesso per troppi anni e le problematiche si sono accumulate” hanno dichiarato Stefano Gennai, il neo Segratario Pd Sesto, e Matteo Boldrini, nuovo coordinatore del Circolo Pd di Querceto.
“Un tema fondamentale è la sicurezza delle strade, il problema per i mezzi di soccorso di non poter raggiungere le abitazioni a causa delle strade strette e la sosta lungo le strade per mancanza di parcheggi. Sull’area che viene chiamata di ‘Cesarino’, per intendersi, sarebbe opportuno che l’Amministrazione comunale intanto iniziasse a elaborare un progetto per un eventuale parcheggio, vorrebbe dire liberare le strade da molte auto e consentire un miglior passaggio dei mezzi di soccorso” ha concluso Boldrini.
“Delle tante questione sollevate, tutte importantissime, la risposta più urgente è il ripristino della linea autobus del 18. Il Sindaco Falchi era consigliere comunale di maggioranza quando fu tolto e non disse parola, fu un grave errore. Ammetto che è stato grottesco e imbarazzante vederlo oggi da Sindaco chiedere, durante l’incontro, l’aiuto e le firme dei cittadini per protestare contro la Città metropolitana e la Regione per il ripristino dell’autobus. È il Sindaco, faccia il Sindaco, non si inventi nemici immaginari. Il suo compito è trovare soluzioni e mettere i soldi necessari che spettano al Comune di Sesto Fiorentino. La verità è che quest’anno sulla mobilità ha tagliato le risorse, ma vogliamo confidare in un cambio di rotta. Garantire la mobilità pubblica a tutti i cittadini è un scelta di sinistra” ha sottolineato il Capogruppo Pd Lorenzo Zambini, anche lui presente alla serata.
“Ieri sera è stata la dimostrazione che i cittadini hanno voglia di partecipare e progettare soluzioni per la loro città. Ho insistito molto in questi mesi sullo strumento del Bilancio partecipativo. Dispiace che il Comune di Sesto abbia attivato pochi giorni fa questo strumento mettendoci però pochissime risorse a disposizione. Più che una opportunità di progettualità sembra una piccola mancia. Noi avevamo proposto, visto che c’è stata la vendita delle quote Alia, di mettere sul Bilancio partecipativo i 965 mila euro all’anno per tre anni incassati dalla vendita, ma Falchi ne ha messi soltanto 35mila per quartiere, ma anche su questo sono convinto che il Sindaco potrà cambiare rotta” ha concluso Zambini.